30/08/2021
ATTUALITÀ
di Redazione
Nel Sud Italia sono già molte le esperienze che conciliano esigenze green e bisogni sociali. A metterlo in evidenza è EnergRed.com, E.S.Co. impegnata nel sostenere la transizione energetica delle pmi italiane, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili e sul solare fotovoltaico.
Abruzzo, Basilicata,
Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia sono le prime regioni a
sostenere, anche con provvedimenti normativi ad hoc, produzione e consumo collettivo. «La legge base —la
cui origine normativa risiede in una direttiva europea sulle rinnovabili— è la
numero 8/2020, testo di conversione di un decreto che ha introdotto nel nostro
ordinamento il concetto di autoconsumo collettivo e di comunità energetica» puntualizzano gli esperti di EnergRed (www.energred.com).
Ed è proprio la transizione
energetica il
grande tesoro del Sud, il fattore che renderà le aziende meridionali più competitive
di quelle del Nord Italia dove si è invece verificata una vera e propria ecatombe di grandi imprese
industriali, che non sono riuscite a saltare sul treno dell’«economia della
conoscenza».
«Basata sulle risorse
intangibili,
sul know-how e sulle competenze
distintive, la “conoscenza” —dal punto di vista aziendale— è una risorsa
scarsa, che consente a chi la possiede di trarre un vantaggio
competitivo» spiega Moreno Scarchini, ceo di EnergRed.
Ma è già dagli Anni Novanta
del secolo scorso che il modello di crescita delle nostre aziende iniziava a
perdere colpi, rendendo
le nostre aziende inadatte a cogliere le opportunità che lo sviluppo dei servizi offriva
alle economie più avanzate.
D’altra parte, il capitalismo
familista che
caratterizza le nostre imprese non ha fatto che aggravare la situazione,
impedendo la crescita e lasciando le
industrie più avanzate del Nord-Est in un ecosistema ormai compromesso, incapace di una vera
transizione.
Una transizione oggi può invece
avvenire nelle
fortunate regioni del Sud dove la maggiore disponibilità di risorsa solare può rendere
le aziende veramente competitive, se si riusciranno ad adottare i giusti modelli di
sviluppo.
«Nonostante il forte rialzo dei
prezzi dell’energia, nel
Mezzogiorno quella prodotta da fonte solare ha fatto segnare un valore di 102 euro/MWh, nuovo minimo record di
costo per le imprese» mettono in evidenza gli
analisti di EnergRed.com.
Ma non solo, nel Sud Italia
molte sono le leggi regionali che sostengono la costituzione di comunità di «prosumer», produttori-consumatori di energia generata da fonti
rinnovabili.
Nella Regione Puglia —ad esempio— una legge ad hoc stabilisce un contributo
erogato tramite bando pubblico per la predisposizione del progetto di comunità
energetica e di
tutta la documentazione necessaria nelle fasi preliminari di costituzione.
In Campania —invece— un buon esempio è quello
di San
Giovanni a Teduccio, quartiere di Napoli dove attraverso una
partnership tra Legambiente,
Fondazione Famiglia di Maria e 40
famiglie vessate
da situazioni di estrema povertà, è nata la prima comunità energetica
solidale d’Italia.
«L’impianto di
produzione da 53 kw è dislocato sul
tetto della Fondazione per il Sud e l’energia
è condivisa dalle famiglie: nell’arco
di 25 anni si calcola che il totale degli incentivi ricevuti, detratte le spese
di gestione, ammonterà a circa 250 mila euro» calcolano gli specialisti
di EnergRed.com.
Poi ancora ci sono comunità energetiche
in Sicilia a Ferla, incantevole borgo campione di sostenibilità in
provincia di Siracusa, dove è nata la prima comunità energetica dell’Isola, ed
a Sferro (Catania); in Sardegna a Nule (Sassari), a Villanovaforru (Cagliari) ed a Ussaramanna (Medio Campidano); in Basilicata a Tito (Potenza); in Puglia a Melpignano (Lecce).
E che dire dell’Abruzzo? Qui, nel comune di Villetta Barrea (L’Aquila), nel cuore del
Parco Nazionale, EnergRed.com è scesa in prima linea con il primo progetto
italiano di «comunità a impatto energetico quasi zero», andando a riqualificare
una piccola centrale idroelettrica grazie ad una collaborazione
pubblico-privato che vede il coinvolgimento dei cittadini attraverso il crowdfunding.
«Abbiamo voluto
essere promotori ed artefici del ripristino delle centrali mini-idroelettriche
italiane, un patrimonio architettonico e storico —quella di Villetta Barrea risale al 1910— fortemente
identitario, con un importante impatto ambientale positivo. Per noi quello nel
Parco Nazionale d’Abruzzo è un “flagship project” attraverso il quale arrivare alla creazione
di molteplici comunità
energetiche a impatto quasi zero in tutt’Italia» sottolinea Moreno Scarchini, ceo di EnergRed.
«E la parola comunità
non è stata scelta a caso perché queste
realtà vanno oltre gli aspetti meramente tecnici ed economici, diventando
fenomeni sociali che rispondono a bisogni
locali,
oltre che alla sfida
globale della transizione ecologica. Insomma il “glocal” si fa largo tra le comunità energetiche che stanno
nascendo in Italia, con un approccio “win-win” pubblico-privato» spiega Giorgio Mottironi, marketing
manager di EnergRed (www.energred.com).
L’E.S.Co. impegnata nel sostenere la transizione energetica delle pmi italiane, con un particolare focus sulle fonti rinnovabili, si propone ora di estendere i benefici all’intero Paese, portando il levelized cost of energy della tecnologia fotovoltaica a 0,05 euro/kWh in tutt’Italia entro il prossimo anno e facendo così del fotovoltaico la fonte di energia più conveniente per le aziende.